Maria Vittoria Longo

Maria Vittoria Longo

La scrittura è stata da sempre un’esigenza dell’uomo che con il tempo ne ha fatto una vera e propria alleata per la propria cura fisica, mentale ed emotiva.

Dagli anni Ottanta in poi, a partire dallo psicologo sociale e professore dell’università del Texas, James Pennebaker, moltissimi sono stati gli esperimenti condotti per ricercare prove scientifiche della validità della scrittura come arte curativa che, molto spesso, unita alle cure farmacologiche ha portato al miglioramento dei sintomi di diverse patologie croniche.

Durante il corso della storia tanti scrittori hanno usato questo strumento per l’auto-cura, per crescere e conoscersi più a fondo. Emily Dickinson, Virginia Woolf e Isabelle Allende sono solo tre delle testimonianze raccolte all’interno di questo breve saggio.

Infine le modalità narrative. Il diario, la nuova Medicina Narrativa, la fiaba e la poesia sono metodi testati da utilizzare in terapia e nella quotidianità per migliorare la propria esistenza.

Scrivere è un’arte semplice ma molto preziosa: come balsamo sulla ferita lenisce il dolore e risana l’anima.

 

Maria Vittoria Longo, nata a Maratea (PZ) nel 1994.

Ha conseguito la laurea triennale in Archeologia e Storia delle Arti presso l’Università Federico II di Napoli e la laurea magistrale in Arti Visive presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna. Ha proseguito la sua formazione come Arte-terapeuta professionale presso il Centro Sarvas di Reggio Emilia. Il presente saggio è tratto proprio dalla sua tesi finale.

Ho collaborato con la rivista on-line 2LA con gli articoli “Il complesso della Madonna del Baraccano e il suo portico” e “Vietato non toccare - Museo tattile statale Omero di Ancona”. 

Attualmente collabora con diverse case editrici italiane come correttrice di bozze, editor e storica dell’arte.

 

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